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Dopo il crollo delle ideologie, sui cui altari sono stati sacrificati milioni di esseri umani, nessuna nuova etica o immagine dell'uomo sembra nascere all'orizzonte. Eppure l'uomo non può vivere senza morale. Il secolo appena trascorso ha creato situazioni pratiche estreme in cui gli antichi termini bene e male hanno mostrato di possedere ancora un senso. I campi di concentramento hitleriani e staliniani, forse l'esperienza più estrema di tutte, possono costituire il punto di partenza per una possibile rifondazione dell'etica. La testimonianza della barbarie concentrazionaria offre per Todorov le basi di una morale adeguata al nostro tempo: non tanto nelle gesta dei resistenti, quanto nell'esperienza più quotidiana e meno memorabile di chi ha vissuto con gli altri in condizioni "impossibili", riuscendo a salvaguardare la propria umanità.