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Negli "Ultimi giorni dell'impero americano", Johnson aveva anticipato l'11 settembre. Nelle "Lacrime dell'impero" aveva previsto il fallimento della politica estera degli USA in Medio Oriente. In "Nemesi" esamina il futuro dell'ultima superpotenza in questo nuovo scenario. Le grandiose ambizioni dell'amministrazione americana e le spinte del terrorismo hanno profondamente cambiato la natura del paese, infrangendo spesso il dettato della Costituzione. I servizi segreti sono diventati una sorta di milizia personale agli ordini del presidente, con palesi violazioni dei diritti umani (vedi Guantanamo). Intanto, per sostenere le spese militari e i consumi, il paese affonda sotto un debito gigantesco. Così gli USA devono scegliere: rinunciare ai sogni di potenza per tornare ai valori che hanno ispirato la loro storia; oppure correre verso il disastro.