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In un intenso "taccuino di viaggio" James ha raccolto un gruppo vario di testimonianze del suo "mal d'Italia", frutto di ripetuti viaggi e soggiorni nel nostro Paese in un arco di tempo che va dal 1872 al 1909. La tensione dialettica tra attrazione e repulsione nei confronti del passato e delle sue testimonianze, i toni suadenti, i suoi sguardi saturi di incombenti malie è il tratto più originale di questo libro.