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La narrativa conradiana degli esordi, a cui appartiene "Un reietto delle isole", è basata sulle esperienze dirette della vita marinara che lo scrittore condusse in gioventù. Questi romanzi vennero letti inizialmente, dai contemporanei, come storie esotico-romantiche. Ma le opere di Conrad nascondono una dimensione coloniale. La trilogia a cui appartiene questo libro presenta una curiosa combinazione di schemi tipici del romanzo popolare e di analisi anti-romantiche e disperate della corruzione morale. Nel romanzo, l'impresa coloniale britannica diventa metafora della violazione, sventurato passaggio verso il buio delle follia da cui è impossibile fare ritorno.