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Per Gautier il fantastico è evasione dalla prigione della realtà verso una dimensione magica in cui sono abolite le frontiere tra naturale e soprannaturale, un mondo liberato dalle leggi che governano il tempo e lo spazio dei mortali e nel quale è possibile incontrare la bellezza, soddisfare la voluttà, sconfiggere la morte. Ma alla fuga segue un immancabile, talvolta tragico ritorno all'ordine. È questo lo schema narrativo comune a tutti i racconti fantastici dello scrittore francese, di cui il volume propone un'ampia selezione: da La cafetière (1831) a La morte amoureuse (1836), da Le pied de momie (1840) ad Arria Marcella (1852), tipici di una fase segnata dai deliri dell'hascisc e dall'esotismo archeologico, sino adAvatar (1856) e Iettatura (1856), in cui prevalgono suggestioni gotiche e spiritistiche. Ed è proprio tale schema a conferire a questi racconti quel tono di disincanto, malinconia, parodia che li distingue dalle fiabe surreali dell'amato Hoffmann, di cui Gautier fu appassionato divulgatore nella cultura francese. Il volume comprende: La caffettiera, Onuphrius, Onfale, La morta innamorata, La pipa d'oppio, Il piede di mummia, Due attori per una parte, Il club dei mangiatori di hascisc, Arria Marcella, Avatar, Iettatura. Introduzione e note di Lanfranco Binni.