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Per il suo carattere di eccezionalità e di anticipo dei tempi, il pensiero di Vico non fu compreso pienamente dai suoi contemporanei. Solo nel secolo successivo ebbe il giusto riconoscimento, con il Romanticismo, epoca ormai matura per comprendere la profondità delle sue vaste speculazioni: la concezione della storia, individuale e collettiva, come succedersi di "corsi" e "ricorsi" in un ciclo perenne; il valore riconosciuto alla fantasia e al primitivo come manifestazioni di verità; l'intuizione geniale - ricca di suggerimenti per il futuro della filosofia del linguaggio e delle teorie estetiche - che il pensiero non nasce anteriormente all'espressione, ma insieme con essa e inseparabilmente da essa.