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Enfant prodige, poeta delicato, Radiguet muore a vent'anni dopo essere stato uno dei protagonisti della bohème parigina del primo Novecento, di cui condivide lo spirito amaro e disincantato. La sua fama è legata ai due romanzi brevi qui raccolti, documenti di straordinaria intensità sulla crisi di valori sofferta dai giovani intellettuali negli anni del primo conflitto mondiale e in quelli immediatamente successivi. "Il diavolo in corpo" (1923) è la storia di un amore del tempo di guerra tra un adolescente e la moglie di un soldato al fronte. Il libro destò scandalo per la scabrosità del tema e il distacco, apparentemente cinico, con cui viene narrata la febbrile esperienza del precocissimo Francois, prigioniero di una sensualità che non conosce le remore dell'onore né gli scrupoli della morale. Se nel "Diavolo" i due amanti cedono alla passione senza ritegno, nel "Ballo del conte d'Orgel" (1924), un pastiche che molto deve all'eleganza classica e all'intimismo psicologico della Principessa di Clèves di Madame de La Fayette, gli aristocratici e mondani protagonisti sacrificano alla lealtà e al senso del dovere il sentimento proibito che turba le loro anime.