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Il 24 marzo 1980 Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador, viene brutalmente assassinato all'età di 62 anni mentre celebra la messa nella cappella di un ospedale. Il giorno precedente, nella cattedrale, aveva pronunciato una lunga e toccante omelia, diffusa anche via radio, nella quale aveva denunciato, in un Paese imbavagliato e violento, il tragico elenco delle ingiustizie e delle oppressioni compiute dal potere nei confronti del popolo. "La nostra Chiesa - aveva affermato con determinazione - è pienamente cosciente del fatto che proteggere con carità chi soffre è uno dei suoi obblighi principali senza tenere alcun conto né della fede che professa, né del colore politico, né del suo pensiero" perché "alla Chiesa basta che si tratti di una persona per correre in suo aiuto". Nelle sue due ultime omelie Romero affida alla Parola di Dio il compito di illuminare la realtà sociale, politica ed economica per tradurre in fatti gli insegnamenti del Vangelo e accogliere "il grido del popolo e il dolore per tanti crimini". La voce dell'arcivescovo di San Salvador, per il quale è in corso dal 1997 la causa di beatificazione, è stata spenta da un colpo di pistola sparato da un sicario al momento della consacrazione, ma la sua "messa incompiuta" è destinata a proseguire nel tributo del popolo e della Chiesa alla sua memoria e alle sue parole. Prefazione di Jon Sobrino.