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Charles de Foucauld (1858-1916) voleva fare l'esploratore, ma divenne un indisciplinato ufficiale dell'esercito francese, capace di dissipare allegramente un notevole patrimonio economico. Si ritrovò a combattere in Algeria, fece esperienza del deserto e si trasformò nel domestico di un convento di suore, nell'europeo che sceglie la povertà fuori dall'Europa divenendo oggetto di scherno dei ragazzi di strada. L'asprezza ascetica di una vita di solitudine gli procura una liberazione interiore che lo porta a farsi monaco trappista e poi sacerdote, a vivere il vangelo in modo nascosto e silenzioso nel Medio Oriente e nel Sahara. "Mistico della notte" affascinato dall'assoluto, dà una testimonianza originale del vangelo e lascia scritti spirituali che riempiono all'incirca quindicimila pagine dattiloscritte. Muore ucciso, in totale solitudine. Scrittori e registi ne fanno una figura eroica, altri accolgono il suo appello a una rigorosa vita eremitica, altri ancora seguono il suo invito a occuparsi di poveri, ammalati ed emarginati.