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Sin dalle origini, i cristiani si sono qualificati come "coloro che invocano il Nome del Signore Gesù". Non si tratta di una semplice formulazione verbale, ma di esprimere il riconoscimento della gloria divino-messianica di Gesù, il Risorto, di un rimando alla sua sequela come scelta di vita fondata sul Vangelo. Non vi è dubbio che a sviluppare e a dare struttura organica alla preghiera del Nome di Gesù sia stato soprattutto l'Oriente cristiano, tuttavia anche la tradizione occidentale contiene una propria linea di venerazione del Nome di Gesù: i due apporti sono reciproci e complementari. La sfida affrontata dall'autore è quella di ripensare la preghiera del Nome di Gesù tenendo conto della tradizione/spiritualità dell'Oriente, ma riordinandola e ripresentandola nel quadro della teologia del Nome tipica della tradizione occidentale e degli sviluppi della ricerca biblico-teologica contemporanea. Egli si propone una triplice finalità: far emergere la ricchezza teologica del Nome, con lo scopo di riorientare la spiritualità in senso più decisamente cristocentrico, in un tempo di diffuso sincretismo esoterico; indicare il significato e la fecondità spirituale dell'invocazione del Nome di Gesù, con l'intento di invitare a praticarla; offrire un aiuto alla spiritualità dei coniugi cristiani, nella convinzione che questa forma di preghiera sia particolarmente adatta a loro e possa essere incarnata nella quotidianità. A questi due ultimi scopi sono indirizzati gli esercizi, assenti nella prima edizione, posti alla fine delle varie sezioni.