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L'esperienza della scoperta della figura di Maria seguendo il lungo tragitto di riflessione e di amore che muove dalla Bibbia e perviene ai nostri giorni è un'esigenza di ogni cristiano, in particolare di quanti si preparano a esercitare il ministero ordinato. Tale scoperta però si realizzerà verosimilmente a due condizioni. Se si desidera la "verità" su Maria e la si cerca con onestà e procedimento scientifico. E, più ancora, se si aspira a un incontro vivo con la persona vivente di lei. Se mancano queste disposizioni si incorre nel pericolo di manipolare la figura di Maria ritenendola una pseudo-conferma della propria vita. Oppure si rischia di acquisire bensì tanti dati mariologici, ma di non conoscere lei nel mistero intimo del suo essere, cui Dio ha voluto volgere uno sguardo d'amore per operarvi "grandi cose". Il titolo del libro, Maria Madre di Gesù, è dettato dal bisogno ecumenico di tornare ai vangeli per ritrovare non solo la concretezza di Maria ma pure il suo significato teologico. È risaputo infatti che Giovanni si riferisce a Maria sempre ed esclusivamente con la qualifica di "Madre di Gesù". La scelta non è casuale. Tale titolo sottolinea senza dubbio la relazione unica esistente tra madre e figlio, ma insieme assume un valore teologico tipologico. Maria, che è pure discepola di Gesù, rappresenta, come scrive De la Potterie, "la chiesa stessa come madre, la figlia di Sion nella sua funzione materna".