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Il ritratto di Gesù che banchetta con peccatori e pubblicani sembra avvalorare la sprezzante definizione che di lui hanno dato i suoi più accaniti oppositori: a differenza dell'asceta Giovanni, egli si presenta come «un mangione e un beone». Eppure, la vigilia del suo ministero pubblico è stata caratterizzata da un periodo di prolungato digiuno nel deserto, al termine del quale, seppur indebolito nel corpo, ha affrontato le prove perseverando nella fedeltà alla volontà del Padre. Gesù non ha chiesto ai suoi discepoli di astenersi dalla pratica del digiuno; tuttavia, sulla scia della tradizione profetica che contestava il formalismo e l'esibizionismo di certe forme di culto, ha esortato a fare elemosina, a pregare e ad astenersi dal cibo con l'unico obiettivo di consolidare la comunione con Dio, senza pretendere gratificazioni umane.