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Una provincia del nord Italia, dove la gente abita in villette a schiera con giardino. Gli stessi luoghi che più di cento anni fa, infestati dalla miseria, videro gli spaventosi delitti di Vincenzo Verzeni, il "vampiro di Bottanuco", il primo serial killer italiano, studiato da Lombroso con minuzia farneticante. Il serial killer che sembra citare il modus operandi di quel primo assassino non è però un giovane campagnolo con avi "cretinosi", è una mente lucidissima, che uccide con rabbia ma poi quasi si prende gioco degli inquirenti. A raccontare ai lettori le sue imprese e, a un certo punto, a tentare in prima persona di dargli la caccia, una coppia: Marco Besana, un giornalista di nera alle soglie del prepensionamento, e una giovane stagista, la ventiseienne Ilaria Piatti, detta "Piattola". Goffa, malvestita, senza corteggiatori, traumatizzata da un dolore che l'ha segnata nell'infanzia, eppure intelligente, intuitiva, veramente dotata per un mestiere in cui molti vanno avanti con tutt'altri mezzi. Un uomo anziano e una ragazza uniscono la loro fragilità e le loro impensabili risorse per raccogliere la sfida lanciata dal male.