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Celeste è la ragazza più bella del Ghetto di Roma ma quasi nessuno la chiama con il suo nome vero: lei è Stella, per gli innumerevoli ammiratori, o la Pantera Nera, negli anni oscuri dell'occupazione tedesca, per i parenti e gli amici dei tanti correligionari da lei consegnati ai fascisti condannandoli alle Fosse Ardeatine o ad Auschwitz. Nessuno ha mai saputo perché lo facesse. Per soldi? Per amore di un ausiliario delle SS? O per vendicarsi della propria comunità che l'aveva respinta ai margini per il suo comportamento disinibito? A queste domande non hanno saputo rispondere le cronache, che si occuparono a lungo di lei nel dopoguerra, quando trascorse anni in carcere prima di sparire nel nulla con un altro nome.