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Perché molte persone vivono con tormento il confronto con lo specchio? Sebbene il problema non stia nel corpo, quasi nessuno è disposto ad abbandonare l'idea che sia la carne a dover cambiare. Microchirurgia e liposcultura, non meno della semplice dieta o della palestra, rappresentano solo alcuni esempi delle tecnologie del sé, capaci di alimentare una concezione nuova, post moderna della libertà: quella dell'autodeterminazione del corpo. Ma quali processi psicologici presiedono al desiderio di migliorare il proprio aspetto? Per soddisfare quale fame di identità? Questo volume esplora i sentimenti che tendono a sabotare il senso del proprio valore, offrendolo in ostaggio alla tirannia degli sguardi, reali o presunti. Quello anoressico, bulimico e dismorfofobico è il gioco a ciò che non si può essere. Le cattive immagini di sé nascono anche da una particolare coscienza collettiva del corpo e dalle sedimentazioni storico culturali dei modi di intenderlo. Il libro le esplora, proponendo una lettura originale del tormentato rapporto tra il chi siamo e il come siamo, lembi di una cerniera spesso imperfetta.