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Il volume è dedicato all'esame della disciplina della rappresentanza commerciale e, dunque, di quegli ausiliari dell'imprenditore commerciale (institori, procuratori e commessi) che risultano investiti di un potere di rappresentanza stabile e generale nel contesto dell'attività d'impresa. Una disciplina dalla portata pratica dirompente, giacché è attraverso questi ausiliari che si instaurano e si svolgono i rapporti tra impresa e terzi, tanto a monte quanto a valle del processo produttivo. Oltre a un commento puntuale della disciplina, accompagnato da un esame completo della giurisprudenza rilevante e dei problemi sollevati dalla prassi, ampio spazio è dedicato alla ricostruzione delle nozioni: quella dell'institore, e in particolare dell'institore preposto a un ramo particolare dell'impresa, dove i confini con alcune figure di procuratori addetti a funzioni centrali e di vertice appaiono talora sbiaditi, soprattutto allorquando il sistema organizzativo aziendale si dipani in una matrice complessa di divisioni e funzioni, con competenze e specializzazioni distribuite per aree geografiche e/o per tipologia di prodotto o di mercato; e quella dei procuratori e dei commessi, dove del pari tutt'altro che nitida può risultare la linea di rispettiva demarcazione, soprattutto in presenza di punti vendita di grandi dimensioni e con distribuzione delle mansioni articolata anche su base gerarchica. L'analisi è svolta attingendo ampiamente alle elaborazioni della letteratura in materia di organizzazione aziendale e le soluzioni cui si perviene, per numerosi aspetti originali, sono affiancate da una puntuale declinazione degli indici, non solo concettuali ma anche pratici, attraverso i quali poter discernere, nei casi dubbi e di frontiera, quando ci si trovi dinanzi all'una piuttosto che all'altra fattispecie.