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La terza edizione del primo volume de "La legge penale" rispetta l'assetto con cui venne pensata ed attuata nelle precedenti edizioni, dedicate a esaminare i temi fondamentali che scaturiscono dalla specificità delle norme penali rispetto a quelle appartenenti agli altri rami dell'ordinamento. Poiché, tuttavia, nell'ultimo decennio la materia della legge penale ha conosciuto innovazioni molteplici e significative, sia a livello legislativo che giurisprudenziale, gli autori si sono impegnati a illustrare le novità che stanno trasformando via via l'impianto tradizionale del Titolo I del Libro I del codice penale (artt. 1-16). La legalità, invero, intesa tradizionalmente come supremazia esclusiva della fonte legislativa statale, è stata messa in crisi dall'affacciarsi degli organismi internazionali e sovranazionali, in particolare dell'Unione europea, che rivendicano una competenza sempre più estesa di carattere penale. L'assetto giuridico, su cui esercitano una forte incidenza gli organi giurisdizionali, tanto europei quanto italiani, è in continuo mutamento, oscillante tra l'ancoraggio stretto alla legalità statale e le tendenze innovative volte ad allargare gli spazi e la portata delle fonti europee. Il Trattato di Lisbona sottoscritto tra gli Stati componenti dell'Unione il 13 dicembre 2007 ed entrato in vigore il 1° dicembre 2009 ha recato importanti novità sul piano delle fonti.