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Antonietta Cargnel è una donna che con la sua esistenza ha fatto storia nella sanità italiana, in particolar modo nel vasto campo delle malattie infettive, nel lungo periodo in cui, dagli anni Settanta al Duemila, si pronunciavano con paura le parole epatite, droga, omosessualità, AIDS. Tempi drammatici che, dall'inizio degli anni Ottanta, hanno richiesto una mobilitazione mondiale, un grandioso impegno economico e umano per la ricerca, l'assistenza e la cura dell'AIDS. Queste situazioni erano vissute con amarezza e sgomento perché la scienza medica non riusciva a evitare la morte di milioni di giovani in tutto il mondo. Si parla degli anni fino al 1996, data in cui vi fu una svolta importante nella terapia dell'HIV con l'utilizzo degli inibitori delle proteasi. Antonietta Cargnel con la sua vita personale e professionale ha tracciato un solco profondo nella storia della lotta all'AIDS e, ripercorrendolo, si rivivono quegli anni dolorosi per l'umanità, anche se ricchi di persone che hanno assistito questi malati con grande professionalità e, con entusiasmo, tenacia e speranza hanno dato vita a una intensa attività di ricerca. La vita di questa donna medico svela una grande umanità, sorretta da una Fede profonda e da un costante impegno nel mondo ecclesiale italiano. La troviamo incisiva nell'Azione Cattolica milanese e lombarda durante il difficile ma entusiasmante rinnovamento degli anni Settanta e poi attiva nelle numerose iniziative della Chiesa ambrosiana e italiana dove, anche con una preparazione teologica, ha portato e porta la sua intelligente visione laica. In questo contesto, Antonietta Cargnel ha avuto occasione di collaborare con teologi e religiosi eccezionali quali il Cardinal Carlo Maria Martini; così è stata in grado di alimentare il dibattito sociale su argomenti che scuotono le coscienze di donne e uomini, credenti e non.