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Il libro è il risultato di molti anni di lavoro con infermieri, allievi infermieri e capo-sala. Gli autori partono dalla considerazione che, per professioni come quella dell'infermiere, che implicano o si basano su una relazione d'aiuto, la formazione debba avvenire su un primo livello di acquisizione teorica e tecnico-strumentale, ma anche su un secondo più propriamente personale e relazionale. Intendono dimostrare come il modello psicoanalitico possa realmente aiutare a capire e a formare tutti quegli operatori che sono quotidianamente impegnati nelle relazioni d'aiuto e continuamente sottoposti a intensi stress emotivi, che derivano dalla drammaticità di molte situazioni di dolore e sofferenza dei malati. Per fornire una risposta adeguata al paziente all'interno della relazione d'aiuto dovranno essere sviluppate competenze specifiche che permettano un'efficace gestione della persona malata. Gli autori esaminano così le capacità necessarie per svolgere questo lavoro di supporto emotivo, soffermandosi su ciò che può essere utile o meno nello svolgerlo, con particolare attenzione alle situazioni di malattia grave o cronica, alla gestione del bambino malato, al problema del malato terminale e della morte.