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Stefano Benni a teatro. È da una decina d'anni che Benni presta volentieri la sua fantasia alla scena teatrale, scrivendo per amici attori e registi e passando di volta in volta dalla sintesi del monologo alla divagante e ricca tensione drammatica della pièce di ampio respiro. Comico, sferzante, dolente, Benni disegna figure femminili ("La topastra", "La moglie dell'eroe", scritti per Lucia Poli), si diverte a nevrotizzare sognanti fanciulle romantiche ("La signorina Papillon"), a spezzare identità ("La misteriosa scomparsa di W") a far tornare sulla terra in veste di contadino un diavolo-angelo dalle lunghe ali grigie ("Astaroth"), a tratteggiare la figura di un intrusivo barista col complesso di Sherlock Holmes ("Sherlock Barman").