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Che fastidio... Il semaforo rosso. E anche quello giallo visto da lontano, che sai che ti fregherà. Il pizzico di sale e il "quanto basta" spacciati per unità di misura scientifiche nelle ricette. I tappi antibimbo, che i bimbi aprono benissimo e che a te richiedono sforzi titanici. Il lavoro che nobilita l'uomo, ma in Italia lo mobilita. Gli stage non pagati. I contratti a tempo determinato. Quelli a tempo indeterminato... degli altri. La parola "feedback". La carta argentata della Nutella. La lunghezza inspiegabilmente asimmetrica dei fili degli auricolari. L'impresa eroica di far smettere di schiumare la spugnetta con cui hai lavato i piatti. La Guerra dei cent'anni che non dura cent'anni. Chi non ha mai provato un momento di insopprimibile fastidio? Uno di quei piccoli, ordinari, insignificanti e spesso subdoli fastidi che inquinano le giornate. Federica Bernardo ha deciso di raccoglierli in questo libro ironico e originale. Perché il fastidio è bipartisan: colpisce tutti indistintamente. È un termine maschile, ma ha un'indole molto femminile. È sempreverde (di bile), adatto a ogni stagione e non passa mai di moda. E perché, in fondo, scoprire che gli altri hanno più fastidi di noi ci fa sentire meglio.