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"Le cose importanti spesso capitano nostro malgrado. Quando ho cercato Maurizio Maggiani non avevo in mente nulla di quello che poi è scaturito. A me bastava una pagina da far leggere a un'attrice in una serata dedicata alla canzone d'autore genovese, lui invece mi ha dato in custodia le bozze d'un suo libro ancora da stampare. L'ho letto a Viareggio, fra i preparativi del Carnevale che ho l'onore di organizzare. Dopo la prima pagina ho preso la chitarra e ho scritto la prima canzone. E così via, senza sforzo. Commuovendomi moltissimo per quello che mi sembrava di cogliere dalle pagine e per la facilità con cui le note mi venivano a trovare. Sono socio della SIAE dal 1976 ma ancora non ho imparato a scrivere canzoni per mestiere. Riesco a scrivere solo con persone che sento familiari: Maggiani lo percepisco un po' gemello. Stessa storia politica, entrambi contadini trapiantati, coetanei sostanzialmente, cani scioltissimi con la pratica e l'utopia del bene comune. Da ogni pagina della sua guida per perdersi nella Città ho estratto cose che sentivo mie, già misteriosamente mie, e ne ho fatto delle canzoni che poi abbiamo rivisto insieme..."