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Questo romanzo indaga il desiderio sessuale e il suo curioso rapporto con l'amore (che dura al massimo "cento notti", ma spesso molto meno, poi scompaiono il desiderio e la meraviglia). Guarda dal buco della serratura cosa fanno gli altri mentre credono di non essere visti. È una festa della promiscuità, legittimo tripudio della gioia naturale, perché "i monogami, come i sedentari o gli ignoranti, muoiono senza conoscere davvero il mondo". La storia è costruita su due piani: uno è un'inchiesta sulla fedeltà, che sottopone a sorveglianza gli intervistati che hanno dichiarato di non tradire mai il proprio partner: più della metà mente. Qui vengono offerti come cammei, quasi per celebrare una sorta di "promiscuità letteraria", cinque brevi rapporti su singoli casi scritti da cinque autori spagnoli di noir: Edurne Portela, Manuel Vilas, Sergio del Molino, Lara Moreno e José Ovejero. L'altro è la confessione della voce narrante, l'affascinante madrilena Irene, che racconta la sua vita, dagli studi universitari a Chicago fino all'attività di detective in Spagna. Da giovane annotava su quaderni le relazioni con i suoi molti amanti, con la scusa della scienza ma con accesa passione. Di questi l'amore per l'argentino Claudio, ludopata indebitato e coinvolto in oscure storie familiari e politiche, la segna fino a trasformarla in criminalista per scoprire chi lo ha ucciso. Per anni Irene è l'amante di Adam Galliger, il miliardario filantropo newyorkese, finanziatore dell'inchiesta sulla fedeltà, che alla fine le affida la sorprendente indagine sulla propria moglie Harriet.