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Questo libro ricostruisce gli ultimi cinquecento anni di storia del Medio Oriente a partire dall'ipotesi generale secondo cui i problemi drammatici che caratterizzano la situazione attuale dipendono in buona parte almeno da cause storiche che affondano le loro radici nel passato di quella regione. In particolare, Gelvin si concentra sul processo di definitivo sfaldamento dell'Impero ottomano e sulle sue conseguenze, soprattutto la costruzione della dominazione coloniale. La parte preponderante del libro è quindi è dedicata al XIX e al XX secolo, di cui l'autore interroga sia le dimensioni politiche, economiche e sociali, sia la storia culturale, intellettuale e spirituale, nella convinzione che solo il complesso integrato di tutti questi fattori possa dare conto, ad esempio, dell'emergere e dell'egemonia dell'Islam politico e dell'antioccidentalismo dei giorni nostri. Tutto ciò senza trascurare di delineare le peripezie, le venture e sventure di altre precedenti vicende, come le particolari declinazioni che il nazionalismo o il socialismo hanno conosciuto nella regione, o la specificità dell'esperienza religiosa e la sua capacità di produrre soluzioni di ricambio di fronte alle trasformazioni radicali apportate alle società tradizionali dall'avvento della modernità, garantendo speranze e identità culturale rispetto a una realtà che ha nel corso degli ultimi secoli inflitto ferite e fallimenti.