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I Diari di Delfini coprono gli anni dal 1927 alla fine del 1944. Sono stati parzialmente pubblicati nel 1982. L'attuale edizione è stata ricavata dai manoscritti inediti dello scrittore con un complesso lavoro filologico al quale Irene Babboni si è dedicata per molti anni e che, dopo la sua morte, è stato completato da Claudia Bonsi. Tra le pagine di questi quaderni e taccuini troviamo un'affascinante raccolta di pensieri, invettive, poesie e narrazioni, sempre sul filo del paradosso, che finalmente può essere letta integralmente. Proprio per il loro carattere eterogeneo, i Diari sono la via preferenziale per entrare nel mondo e nel laboratorio creativo di uno scrittore geniale quanto bizzarro e asistematico. «Questo è un libro straordinario. Non esiste infatti nell'intera letteratura italiana dell'ultimo secolo un'opera simile che sia insieme la registrazione dei moti interiori di un'anima, il diario d'un apprendistato letterario, la cronistoria di un periodo. Forse l'unico testo autobiografico cui si può paragonare è Il mestiere di vivere di Cesare Pavese, ma mentre il diario dello scrittore piemontese è condotto sotto il segno della depressione, quello di Antonio Delfini possiede una inusitata leggerezza: è ingenuo, imprevedibile, fantasioso, uno zibaldone a zig zag. I Diari sono senza dubbio il libro più importante e più significativo di uno scrittore la cui opera complessiva sfugge a qualsiasi definizione e classificazione» (dalla prefazione di Marco Belpoliti).