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«Opera di grande giornalismo e di intensa testimonianza morale, "Roma 1943" - pubblicato per la prima volta nel 1945 - resta, a mio parere, un modello inarrivabile (forse, unico) di cronaca autentica, di verità essenziale che poco o nulla ha a che vedere con la tradizione spesso dissimulatrice del giornalismo italiano. Ne era consapevole lo stesso Monelli: "Mi pare che da questa cronaca pur scarsa e lacunosa esca già una lezione terribile per tutti noi: spesso, scrivendo, mi pareva di fare un doloroso esame di coscienza". La consapevolezza dell'autore è stata la condizione intellettuale indispensabile per fare di "Roma 1943" quello che è realmente: un libro di storia. Scritto, però, come dovrebbero sempre gli storici; cioè con rispetto per lo stile. Ma vi è di più. "Roma 1943" è anche un'opera strana, piacevole, che tiene saldamente il lettore dalla prima all'ultima pagina». (Lucio Villari)