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Medellín è una città condannata a cambiare volto nel giro di pochi isolati: fatiscente, lurida, lussuosa e sfacciata. Lì dentro, anche Piet Hoffmann è costretto all'ennesima metamorfosi. Da tre anni è un infiltrato pagato dal governo statunitense per combattere il traffico di droga e lavorare all'interno di una spietata banda di narcos. Quelli del cartello lo conoscono come El Sueco, il sicario infallibile con una lucertola tatuata sul cranio rasato. Non sanno, però, che ogni notte El Sueco prega di poter tornare a una vita normale insieme alla propria famiglia. E quando la sua banda resta coinvolta in una violenta rappresaglia e perfino il governo degli Stati Uniti lo abbandona, Hoffmanji capisce che è arrivato il momento di progettare la fuga, anche se stavolta il prezzo da pagare potrebbe essere molto alto. Tra ragazzini disposti a uccidere per riscattarsi dalla miseria, prostitute guerrigliere e politici corrotti, l'ultimo romanzo della coppia di maestri del crime svedese, uscito in contemporanea in oltre venti Paesi a pochi mesi dalla prematura scomparsa di Börge Hellström.