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Un anno esatto prima della scomparsa il premio Nobel per la Letteratura Pablo Neruda cominciò la redazione definitiva delle sue memorie, che furono pubblicate postume con il "Confesso che ho vissuto". Composto da dodici quaderni, ciascuno dei quali si riferisce a importanti momenti della vita del poeta, il libro è scritto in una prosa nervosa che procede per sprazzi e illuminazioni, nelle quali il dato vissuto e il ricordo finiscono per sostanziarsi in immagini magiche, cariche di significati simbolici.