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Che genere di storie sono i quindici racconti fantascientifici che Primo Levi pubblicò nel 1966 sotto l'ironico titolo "Storie naturali"? E come mai li firmò con lo pseudonimo Damiano Malabaila? Quali legami quelle pagine intrattenevano con i suoi libri d'esordio, legati alla distruzione degli ebrei d'Europa? E quando, cinque anni più tardi, pubblicò una nuova raccolta di storie d'invenzione sotto il proprio nome e con il titolo "Vizio di forma", si trattava di racconti dello stesso genere, o di un cantiere narrativo tutto diverso? Una zona ampia e poco frequentata - eppure essenziale - dell'opera di Levi si presenta costellata di punti di domanda; ed è un brillante storico della scienza a trasformarli uno per uno in efficaci risposte, mostrandoci che cosa c'è dentro, dietro e oltre quei testi così stranianti, così insoliti per la letteratura europea, e così assertivi.