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Nella primavera del 1944 un militare tedesco esce tutte le mattine a cavallo dalla sua caserma in provincia di Cuneo, e gira per le campagne, parla con i bambini, offre sigari ai contadini. Un giorno il cavallo torna in caserma da solo: il cavaliere solitario, il "tedesco buono" non viene più ritrovato. Revelli si imbatte in questa storia negli anni '70, ne rimane coinvolto, anche se sembra mettere in discussione le sue certezze di comandante partigiano, per il quale "ogni tedesco ucciso voleva dire una pallottola ben spesa, un nemico in meno". Dopo anni di indagini l'uomo avrà un nome, un battaglione, una famiglia, un passato. Ma quando il nemico acquista una identità, diventa un po' meno nemico...