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Se l'uomo potesse essere invisibile, cosa farebbe? Probabilmente qualcosa che ha a che fare con il potere, la ricchezza o il sesso. Magari le tre cose insieme. Non dovrebbe però sentirsi molto in colpa. Questi impulsi sono sempre stati al centro dell'attrazione che il genere umano nutre per l'invisibilità: riguardano ciò che è al di là dei nostri sensi, servono a comprendere ed esorcizzare paure sogni, alludono a mondi governati da altre leggi. L'invisibilità è un grande potere e una terribile maledizione, un gioco seduttivo, una condizione spirituale. Philip Ball ha scritto la storia dei molteplici rapporti tra l'umanità e l'invisibile: dai miti delle narrazioni platoniche alle ossessioni medievali per l'occulto, dai trucchi e illusionismi dei maghi all'aura e all'etere della fisica vittoriana, dalle strategie difensive degli animali e dei militari alla scoperta di mondi invisibili alternativi al nostro. Muovendosi con la stessa curiosità tra le magiche suggestioni delle fiabe o le tecnologie delle telecomunicazioni, svelando i brividi del soprannaturale o la misteriosa esistenza dell'energia oscura della fisica contemporanea, Ball ci fa scoprire, e persino intravedere, l'immenso universo dell'invisibile.