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"La mia 'Eptalogia' è personale, e lontana dal riflettere l'angoscia dell'uomo dell'Età Media, cerca invece di rendere testimonianza della caduta di un altro ordine - quello Moderno, un ordine che credevamo nostro - attraverso la formulazione di domande che accompagnano il nostro turbamento. Dov'è la deviazione quando ormai non esiste più un centro? E possibile la trasgressione quando non c'è una legge fondante? Non invano i sette peccati capitali (superbia, avarizia, ira, lussuria, invidia, accidia e gola) sono migrati in questa 'Eptalogia' verso altri ordini morali, verso una delirante 'cartografia' della morale, dove la ricerca del centro costituisce il motore di tutta l'indagine disperata sul divenire." (Rafael Spregelburd)