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Amstetten, capoluogo di provincia della Bassa Austria. Nell'agosto del 1984 Josef Fritzl rapisce la figlia diciottenne e la rinchiude in un bunker antiatomico da lui progettato e costruito nelle fondamenta della propria abitazione. Terrà prigioniera Elisabeth per quasi ventiquattro anni, e dai ripetuti rapporti incestuosi a cui la costringerà nasceranno sette figli. L'autore invade la cronaca reinventando alcuni episodi, e altrove sceglie invece di riportarli così come sono avvenuti, grazie a una voce narrante che non esprime giudizi né attribuisce colpe. Elisabeth, tenuta prigioniera come un animale nutrito nel caldo di una tana, è la protagonista assoluta di una vicenda che afferra il lettore e lo trascina di peso nel bunker, senza permettergli mai di uscire. Quello che rimane è una storia di amore e follia, terrore e desiderio: ma il valore delle semplici parole che appartengono al mondo "di sopra" - incapaci da sole di decifrare ciò che davvero può essere accaduto in quel bunker - è destinato a svanire.