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Nessun genere cinematografico americano ha saputo, al pari del noir, imporre la propria imprescindibile impronta estetica, stilistica e tematica nell'immaginario contemporaneo, transitando dall'epoca classica ai decenni successivi e fino a oggi in un ininterrotto alternarsi di rinnovamenti, recuperi, metamorfosi e contaminazioni. A partire dagli anni sessanta, tra remal hardboiled, citazionismi, gangster story, thriller e pulp, da "Detective Story" a "Il braccio violento della legge", da "Taxi Driver" ad "American Gigolo", da "Brivido caldo" a "Gli intoccabili", da "Blade Runner" a "Il silenzio degli innocenti", da "Heat" a "Mystic River" e "Pulp Fiction", il cinema noir americano ha saputo reinterpretare la sua grande tradizione, forte di una straordinaria schiera di registi, sceneggiatori e interpreti. Autori del calibro di Friedkin, Fleischer, Scorsese, De Palma, Mann, Eastwood, Lynch, Tarantino e tanti altri vi hanno trovato l'ideale contesto espressivo per film da considerarsi ormai alla stregua di classici. "Cinema noir americano 1960-2020", nel quale il rigore dello storico si combina con l'originalità e la precisione dello sguardo cinefilo, ricostruisce in tutta la sua ricchezza e complessità una delle pagine più significative della cultura americana contemporanea.