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L'intento di questi "Viaggi nel tempo che fa" non è quello di costruire una guida pratica ai climi del mondo, bensì di aprire una finestra su questo elemento della geografia del turismo a cui va sempre tantissima attenzione di pubblico, purtuttavia non corrisposta da eguale precisione delle informazioni. Descrizioni generiche e banali del tipo "caldo tropicale per gran parte dell'anno", "stagione delle piogge in estate", "basse temperature invernali" si ripetono all'infinito su dépliant e siti delle agenzie di viaggi, mentre mancano quasi sempre i numeri e i confronti con i dati misurati, che costituiscono la vera carta d'identità del clima di un luogo. I numeri e i dati, la precisione e l'autorevolezza, sono l'elemento cardine che caratterizza invece questo libro, strutturato in tre grandi sezioni: "Tempi del mondo", "Tempi d'Europa" e "Tempi d'Italia". Ma a tale autorevolezza Luca Mercalli riesce ad aggiungere le atmosfere narrative, talora colte dai grandi della letteratura mondiale, ottenendo cosi un quadro suggestivo, che amplia e completa la funzione rigorosa dei numeri.