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Il protagonista dello "Stadio di Wimbledon", - primo romanzo di Del Giudice è un giovane che si mette sulle tracce di un certo personaggio, amico di Saba e Montale e incontra le persone che lo conobbero, reticenti o evasivi custodi di un mistero. Di lui rimane soltanto un'invincibile fascinazione e nessun libro. Trieste, dove il viaggio comincia per terminare a Londra, riserva sorprese e il silenzio di una vita trascorsa nonostante la letteratura. La ricerca è difficile, attraversa luoghi e persone, donne che vengono dalla poesia come Gerti e Ljuba e uomini della memoria e del sogno. L'autore narra con ritmo lento e avvolgente, descrivendo il qui e l'adesso ma lasciando immaginare un altrove lontano e magico, come in certe pagine di Handke o in certe immagini di Wenders. Arrivare al centro dell'esistenza di quell'uomo sfuggente, che preferì la vita alla letteratura, vorrà dire per il viaggiatore aver scoperto una rinata possibilità di guardare e raccontare il mondo (novità subito colta dalla critica), partire dalla rinuncia al libro per giungere a un romanzo, quello che il lettore ha ora tra le mani, toccando il nodo di una realtà fluttuante, fatta di sospensioni e accelerazioni, di interrogazioni che provocano altre interrogazioni.