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Arricchito da una nuova introduzione, da un capitolo aggiunto e da vecchi appunti ritrovati, torna uno dei libri più belli di uno dei maggiori scrittori satirici italiani. Tra il 1981 e il 1983, Ceronetti girò l'Italia, incontrando luoghi e persone ugualmente rovinati dalla modernità e dall'edonismo rampante di quegli anni. Giovanni Raboni, includendolo nei "Cento romanzi italiani del Novecento", vi riconosceva "una scrittura che combina feroci artigliate satiriche con le meditanti osservazioni di un implacabile scrutatore delle rovine e del nulla sottesi ai nostri giorni". Una scrittura in cui "il primo e più grave agente inquinante del mondo è proprio l'umana specie. Ma dietro la smorfia e l'irrisione colta c'è una persistente passione".