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Un viaggio-pellegrinaggio in un'America che non esiste più, o che forse non è mai esistita, seguendo le tracce di un avo emigrato negli Stati Uniti nei primi anni del Novecento. Fra sogni, suggestioni letterarie e folkloriche, questo è il filo narrativo del libro di Cecchinel, poeta questa volta in lingua, a parte brevi escursioni nel dialetto trevigiano e l'emergere, frequente invece, di un inglese di emigrazione, che necessariamente si confronta con gli echi pascoliani di "Italy".