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Lo stile poetico di Gabriella Leto è fatto di inquietudine e musicalità. Nei versi di questa nuova raccolta convivono spaesamenti contemporanei da un lato e levità settecentesca da un altro. E' una poesia di luoghi interiori, scandagliati in profondità, ma senza enfasi. Non c'è quasi mai dramma, bensì doloroso stordimento. Una sezione del libro si intitola emblematicamente 'Perdite di equilibrio' e le poesie che la compongono esprimono lo sconcerto di piccoli mancamenti quotidiani (il momento del risveglio, la sospensione delle sensazioni durante un percorso in metro); ma l'intera raccolta è dominata da queste accensioni di perplessità, questi attimi in cui il pensiero perde 'ogni sintassi' e la coscienza sembra separata dalla persona.