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Questo racconto è la ricerca di una identità e la ricostruzione di una storia. Il cavaliere solitario, il "tedesco buono", era solito uscire ogni mattina, entrare nei casolari, passare tra la gente e poi rientrare nella sua guarnigione. Un giorno, nel suo andare si è spinto a ridosso del fiume, lì erano in sosta alcuni partigiani. La cattura, poi l'eliminazione. A questa sparizione segue da parte dei tedeschi una ricerca senza rastrellamenti. Il racconto è per Ravelli una incessante ricerca, non solo anagrafica del giovane tedesco, ma della sua vita, dei suoi sentimenti. E così le vite di Revelli e di Rudolf Knaut si intrecciano. Entrambi hanno vissuto la campagna di Russia, la guerra e la presenza in territori altrui. Ma allora chi è il nemico?