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Il terzo volume della raccolta completa dei romanzi di Eymerich: intelligentissimo e spietato, arguto, coraggioso ma pieno di fobie, capace di sconfiggere demoni e mostri ma anche di sterminare chiunque si opponga al suo fondamentalismo. Fin dai primi romanzi degli anni Novanta, l'inquisitore Eymerich è vissuto in un universo dalla cronologia elastica e permeabile: le vicende attentamente contestualizzate nell'Europa del XIV secolo si riverberano in ulteriori fasce temporali, nel XX-XXI secolo e poi nel XXXI-XXXII. In questo futuro più che distopico, caratterizzato da una guerra infinita, si è inasprito il controllo sui corpi, le menti, gli ambienti che il potere ha sempre esercitato; Eymerich è diventato un demiurgo capace di viaggiare attraverso le epoche pur di assicurare la permanenza di quel sistema di sopraffazione e violenza, di repressione e omologazione che si è sviluppato nei secoli a partire dalle sue imprese e non solo. Eppure, proprio perché fatto di livelli temporali permeabili, il futuro spaventoso popolato di individui soli, impauriti, rabbiosi, non è inevitabile. È solo uno dei futuri possibili. È un futuro che incombe, sempre. Ma non necessariamente è un futuro già scritto.