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Romanzo di fantascienza ante litteram, "Storia vera" - che nasce come beffarda caricatura dei difetti della storiografia dell'epoca (II sec. d. C.) - racconta di un viaggio fantastico sulla luna, tra isole incantate, fiumi di vino e sirene. Per rivitalizzare la cultura della tradizione classica, insidiata dalla crisi dell'impero e dal successo del cristianesimo, Luciano esplora i limiti della realtà, addentrandosi nel regno dell'irrazionale, della morte, del nulla; e da questo non-luogo - metafora della catastrofe imminente - ci giunge la sua voce, contraffatta come in uno scherzo ma nello stesso tempo terribilmente seria. Un testo sorprendente, che ha influenzato in profondità la letteratura occidentale, da Ariosto a Jules Verne, e ha lasciato un segno indelebile nell'immaginazione di artisti che vissero un altro decadentismo.