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Pubblicate nel 1857, le poesie de"I fiori del male" fecero scandalo: frutto in realtà di un'arte sapiente e sottile, difficile e raffinata, con la loro potenza evocativa, profondità tragica e apparente cinismo apparirono oltraggiose nei confronti del gusto convenzionale del tempo e lasciarono i lettori spiazzati davanti all'arditezza di certe descrizioni e all'ostentazione di macabre perversioni. Ben lungi dal rappresentare una semplice provocazione, i versi di Baudelaire, con la loro impietosa opera di scavo nell'animo umano, gettano invece per la prima volta una luce vividissima negli angoli più tenebrosi dello spirito, rivelando il capolavoro di una scrittura passionale e intensa, destinata a rivoluzionare l'essenza stessa della letteratura poetica. Con uno scritto di Marcel Proust.