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Nella Volterra degli anni Trenta, Fausto e Anna vivono l'incanto del primo amore tra inquietudini adolescenziali e dubbi sui modelli dell'ambiente di provincia. Si ritrovano per caso anni dopo - Fausto uomo e partigiano, Anna moglie e madre - ormai divisi dal loro differente vissuto. Il passaggio a un'età più matura, pur nel riferimento a tempi e luoghi precisi, si eleva a paradigma del diventare adulti attraverso le scelte attuate, divergenti per lo scarto tra l'ideale, inseguito nell'irresolutezza dall'intellettuale Fausto, e il reale, incarnato dalla pragmaticità semplice della meno esitante Anna. E in quanto tappa della ricerca che Fausto fa di se stesso, la Resistenza, rappresentata con fedeltà alla storia, è illuminata nei suoi significati e nelle sue ombre dagli interrogativi del protagonista. Vicenda amorosa ed esperienza dell'impegno, vita e destini si fondono mirabilmente nel realismo antiretorico di Cassola, che fa di questo suo primo romanzo (apparso nel 1952 e poi riscritto nel 1958) un capolavoro della letteratura italiana del dopoguerra.