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Rinascere nuovi ogni giorno, non sentire il passato come una zavorra. Troppo spesso ci costruiamo un ruolo, per vanità a per timore degli altri, per adeguarci all'ambiente, per cercare di combatterlo. Da qui nascono la depressione, l'ansia e gli attacchi di panico, tutte espressioni della nostra vera essenza che per natura non ha un volto definito e fisso ma è sempre mutevole, si sente stretta nei binari che le abbiamo assegnato e non accetta di identificarsi in un ruolo troppo a lungo. Se la costringiamo lì dentro, l'anima si spegne. Oppure riemerge da un'altra parte, attraverso la valvola di sfogo di un'ansia cronica a di un disturbo psicosomatico. Ma noi possiamo smontare questo atteggiamento. Non è difficile e si può partire dalle piccole azioni quotidiane, facendo il "gioco" serissimo di guardare la vita con gli occhi di un altro. È questa la tecnica della rinascita interiore, derivata da un'antichissima saggezza, che Raffaele Morelli ci insegna in queste pagine: il raggiungimento dentro di noi di uno spazio vuoto in cui non esistono né schemi né giudizi.