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Roma, 4.3 d.C. Il senatore Publio Aurelio Stazio viene chiamato urgentemente a casa dell'amico Mordechai, ricco mercante ed esponente di spicco della comunità ebraica dell'Urbe. Mordechai ha trovato l'adorata figlia Dinah, prossima alle nozze, immersa in una pozza di sangue e in fin di vita; la ragazza ha avuto appena il tempo di pronunciare poche parole sconnesse ed è spirata. Il medico dichiara che l'emorragia è stata provocata da un procurato aborto: sembra infatti che Dinah aspettasse un figlio frutto di un amore "proibito", una relazione con un goy, un pagano. Ma Mordechai non ci crede e, colpito negli affetti e nell'onore, chiede all'amico Publio Aurelio di scoprire la verità. Cos'è successo davvero alla sfortunata fanciulla? Chi l'ha messa incinta? E se la sua morte non fosse frutto di una fatalità? Per vederci chiaro Aurelio inizia un'indagine che lo porterà dal quartiere ebraico alle terme fino al lupanare della celebre Oppia.