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Grecia, anno 4.1 d.C. Il senatore Publio Aurelio Stazio giunge a Olympia per presentare i puledri della sua amica Pomponia ai Giochi atletici più celebri del mondo. Le gare, però, vengono subito funestate da una serie di lutti: un tifoso accoltellato, un pancraziaste strangolato, un pentatleta sgozzato da un disco tagliente, un velocista trafitto da un giavellotto. Accusato degli ultimi due delitti è il discobolo di Corinto, Pirro, che avrebbe potuto procurarsi con facilità gli attrezzi impiegati e che si rende subito irreperibile. Una firma sui delitti, secondo il comitato olimpico che dimostra, molta, forse troppa, fretta di chiudere il caso. Ma Publio Aurelio non è convinto e comincia a indagare su altri possibili sospetti. Di fronte al groviglio di morti ammazzati, false piste, doppie e triple verità, il compito per il senatore-detective non si presenta facile, in quell'ambiente cosmopolita che sotto una cornice splendida cela ambizioni sfrenate, enormi interessi pecuniari, efferati misteri.