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In una polverosa libreria in un paesino remoto del Galles, Tooly Zylberberg sta cercando di leggere una biografia mentre Fogg, il suo giovane assistente, non la smette di blaterare. La sua vita è fatta di questo, passeggiate romantiche nella brughiera, libri, il piccolo pub dove nessuno sa niente di lei. Una sera però il computer si illumina: una richiesta d'amicizia su Facebook. Tooly legge quel nome, lo riconosce, una vertigine le fa chiudere subito lo schermo. Poi riapre la pagina di Facebook, trova il messaggio: "Possiamo parlare di tuo padre?". Già, ma la domanda di Tooly è: "Quale padre?". Il passato torna come un'onda gigantesca e strappa Tooly dal suo tranquillo approdo. Cosa nasconde? Qual è la storia della sua vita? Se c'è una storia, tra le mille lette, che proprio non ha senso quella è la sua. Tooly cresce in Asia, poi in Europa, poi negli Stati Uniti. E chi bada a lei mentre viene sballottata da un continente all'altro? Suo padre, all'inizio, sconclusionato genio dell'informatica che l'adora ma non sa bene come star dietro a una bambina nel caos di Bangkok. Poi arriva Humphrey, il bisbetico scacchista russo. La riporta a New York facendole conoscere sua madre, Sarah, affascinante e tempestosa attrice. E infine c'è Venn, il suo secondo padre, colui che la terrà in pugno con il suo grande carisma, per poi, all'improvviso, scomparire.