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Negli anni della Grande Guerra, il solitario Alfredo, riformato, esorcizza con la caccia la morte che il suo vizio cardiaco e i tempi cupi evocano. Tra le ragazze che conquista, mette incinta la fragile Nelly; non la sposa e continua la vita di sempre. L'incontro racchiude il senso dell'intero romanzo (1964), intrecciato ad altre vicende, i ritorni dal fronte e il matrimonio di Nelly con Andrea. La caccia, crudele quanto la guerra, è passione incondizionata di Alfredo e metafora della virilità che basta a se stessa, di cui la donna appare, come le quaglie nel carniere, vittima predestinata. Il flusso della vita segue la fatalità della natura in cui si inscrive e che fa delle epifanie del paesaggio toscano fra Cecina e Bolgheri il vero protagonista. Lo è altrettanto il tempo, che inghiotte la Storia e i casi umani nel morire e ripetersi delle stagioni. Il suo scorrere quasi sorprende Alfredo quando, dall'intuito venatorio del ragazzo in cui gli capita di imbattersi, riconosce il figlio suo e di Nelly. Introduzione di Anna Bravo.