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Nella storia dell'antica Roma nessun personaggio appare più misterioso, affascinante, dibattuto, amato e odiato di Nerone - imperatore matricida, accusato di essere il mandante del grande incendio di Roma del 64, e nello stesso tempo discepolo di Seneca e appassionato di canto e arte greca. Ma Nerone era davvero un pazzo, una sorta di sociopatico e megalomane, o era piuttosto un precursore della politica-spettacolo che tanto va di moda oggi? Era un innovatore dei costumi e della cultura dell'epoca o era invece un uomo tormentato da un malessere interiore che lo spingeva a primeggiare a ogni costo? In questo romanzo, Nerone emerge con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, in una ricostruzione narrativa che affonda le radici negli studi classici ma anche nei saggi più recenti e aggiornati, sullo sfondo di una Roma imperiale ricostruita nel dettaglio e animata da pulsioni, passioni, intrighi e dissapori che contraddistinguono il periodo dal 54 al 68 d.C. come la crescita più controversa, ma anche più spettacolare, fra quelle che hanno segnato la storia dell'Urbe.